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domenica 11 maggio 2008

Intervistiamo


Abbiamo intervistato Roberto Coaloa, profes­sore dell’Università degli Studi di Milano e gior­nalista per IlSole-24Ore

Caro professore...

1) Potrebbe farmi una breve presentazione della sua professione e del suo ruolo all’interno del giornale?

Sono un giornalista pubblicista. Scrivo su IlSole-24Ore, in prevalenza sull’inserto culturale IlSole-24Ore Domenica.

2) Come è iniziata la sua esperienza lavorativa?

Per caso. Nel 2002 conobbi Riccardo Chiaberge. Lo incontrai tramite Franco Della Peruta che m’invitò ad aiutare Chiaberge in una ricerca storica sulla Seconda guerra mondiale. Chiab­erge è il caporedattore del domenicale del “Sole” e m’invitò a scrivere sul suo giornale.

3) Una domanda semplice: perchè si diventa giornalista?

Si diventa giornalisti per passione, si è spinti a scrivere sui giornali per vari motivi: perché si è grafomani, perché si ama la scrittura, perché si ama raccontare delle storie, perché si crede nell’informazione. Si può diventare giornalisti anche per caso, come nel mio caso.

4) Quanto guadagna un giornalista agli inizi? In che modo? Che possibilità ha di far carriera?

È una domanda alla quale non so rispondere cor­rettamente. Nel mio caso iniziai ad essere pagato all’articolo; all’inizio si trattava di una piccola somma, ma dopo un anno raddoppiò e al mo­mento attuale è quadruplicata. Il mio impegno al giornale è costante. Ogni domenica riesco in media a scrivere un pezzo o due. Durante la set­timana mi vengono richiesti alcuni articoli per il quotidiano, quasi sempre d’argomento culturale. Per far carriera occorre all’inizio essere molto umili, saper ascoltare i colleghi della redazione, studiare i meccanismi di

“reclutamento” del giornale, parlare con tutti: grafici, redattori, giornalisti. Bisogna entrare lentamente nella macchina del giornale e, se si è bravi, le possibilità di farsi notare e, quindi, di far carriera, sono alla portata di qualsiasi perso­na intelligente.

5) Ultimamente si parla di una riforma che abolisca l’albo dei giornalisti perchè limiterebbe la libertà di espressione, qual è la sua opinione a riguardo?

Ritengo che dovrebbe essere abolito. Ormai si parla di “casta” anche per i giornalisti.

6) Cosa ne pensa dell’informazione indipen­dente? Non crede che andrebbe incentivata?

Certo, ma viviamo in un paese pigro dove le buone idee fanno fatica a diventare cose reali.

7) Perchè in Italia si legge poco?

Innanzitutto perché la scuola italiana ha bisogno di una seria riforma, che imponga insegnanti preparati. Attualmente gli insegnanti non hanno alcuna passione per la scuola, anche perché mal pagati, e non riescono a trasmettere il piacere della lettura agli allievi. Anzi… Inoltre c’è un problema nel mercato editoriale italiano: a mio modesto parere si stampano troppi libri, spesso pessimi. Questi scadenti libri allontano i lettori.

8) Cosa ne pensa dei free-press?

Sono contrario perché sono davvero dei pessimi giornali che si finanziano sulla pubblicità, della quale sono succubi.

9) Cosa ne pensa dei rapporti tra imprenditoria e testate giornalistiche?

È un rapporto che dovrebbe essere più trasparente, chiaro.

10) Quanto l’informazione è libera in Italia?

L’informazione è libera e basta leggere le di­verse testate giornalistiche per rendersi conto delle differenze di opinioni e dei modi diversi di proporre le informazioni.

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