
Lavorare con lentezza è un film del 2004, diretto
abilmente da Guido Chiesa, che finalmente riesce
a creare un film tutto italiano che val la pena di
guardare.
È un film ambientato a Bologna nel 1976/77,
quindi in pieno scontro sociale tra sinistra extraparlamentare
e istruzioni.
Ma nonostante siano gli anni più caldi dello scontro
di classe i due protagonisti Sgualo (Tommaso
Ramenghi) e Pelo(Marco Luisi) rappresentano
già il reflusso politico degli anni ’80.
Costretti a vivere nella periferia est di Bologna,
Safagna, campano con lavori occasionali a volte
non del tutto legali.
A loro viene infatti commissionata da una ricettatore
della zona, Marangon (Valerio Binasco), la
costruzione di un tunnel per una futura rapina.
Lo stipendio è ottimo e non bisogna spaccarsi la
schiena come in fabbrica, i due accettano quindi
di buon grado.
Ed è proprio durante la costruzione del tunnel
che Pelo e Sgualo vengono a sapere dell’esistenza
di radio Alice, che professa la necessità di
lavorare con lentezza perchè la nostra vita non ha
prezzo.
I due entrano quindi in contatto con la redazione
della radio, e iniziano a politicizzarsi o quanto
meno a uscire dalla vita da bar di Safagna. Il film
si conclude con lo scontro dell’11 marzo 1977 a
Bologna, in cui perde la vita Francesco Lorusso a
causa di un colpo sparato da un carabiniere.
Lavorare con lentezza va assolutamente visto, in
quanto è uno dei pochi film italiani degli ultimi
anni che può essere definito soddisfacente.
Guido Chiesa va infatti
a rispolverare e a riportare
in vita la storia di
una vecchia radio
libera, Radio Alice, esistita
realmente alla fine
degli anni ’70 a Bologna.
Il regista, tramite le
persone che gestiscono
la radio, analizza tutti i
valori che animavano i
giovani durante gli anni
di piombo: l’anticapitalismo, il femminismo,
l’amore libero...
In conclusione è un film che val la pena di vedere,
la sua analisi è infatti molto precisa ma anche
molto alleggerita dalla storia dei due compari.
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