
Con la nuova riforma della scuola del ministro
Fioroni la modalità dei “debiti” da recuperare
nelle materie insufficienti è stata sostituita da “il
vecchio esame di riparazione” a Settembre. Il
giudizio di ammissione alla classe successiva
viene in pratica rimandato alla verifica del
superamento delle insufficienze, attraverso un
esame da sostenere prima dell’inizio dell’anno
scolastico.
Tutto ciò comporta una serie di problemi.
Naturalmente, i primi problemi sono di tipo
economico. In un ordinanza il ministro obbliga le
scuole a fare corsi di recupero di almeno 15 ore,
ma stanzia troppi pochi fondi: molte scuole non
riusciranno a farli.
Inoltre, secondo uno studio, questa riforma
dovrebbe far aumentare il numero dei ripetenti,
si ipotizza dal 30% al 120% in più. Abbiamo detto
“dovrebbe” perché non ci sono ne i soldi ne le
strutture sufficienti a sostenere l’aumento dei
bocciati. E’ probabile quindi che molti supereranno
l’esame senza aver superato realmente le
difficoltà. Sarebbe meglio lasciare più tempo agli
studenti, per superare realmente le lacune;
meglio lasciare l’obbligo di recuperare i debiti
prima della maturirà.
Inoltre, Fioroni vorrebbe obbligare tutti gli
studenti a tempi di recupero uguali, senza pensare
che ogni persona ha capacità di apprendimento
diverse. Uno studente straniero, ad esempio,
appena arrivato in Italia, ha sicuramente
bisogno di più tempo rispetto a un altro studente.
Come se non bastasse, tutto un anno scolastico di
uno studente viene giocato su un singolo esame
in un singolo giorno. E se quel giorno lo studente
non fosse in forma, fosse malato e per queste
ragioni non passasse l’esame?
Fioroni ha scodellato una brutta riforma, demagogica
e controproducente, fatta solo per attirare
su questo tema l’interesse delle persone, facendo
loro tralasciare altri aspetti ancor più negativi
della riforma come le fondazioni.
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